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Commercio elettronico
Il commercio elettronico esiste da diverso tempo ormai. Eppure, ancora oggi sono tante le persone che si confondono cercando di capire esattamente di cosa si tratta. La questione di base è comunque molto semplice: il commercio elettronico altro non rappresenta che un formato di commercio alternativo rispetto a quello tradizionale. L’acquisto in questo caso viene eseguito sul web. La transizione viene protetta da vari sistemi di sicurezza. A occuparsi delle vendite sono i negozi online, chiamati anche webshop, online store oppure online shop. Per eseguire l’acquisto il cliente può avvalersi del proprio conto corrente in banca o di una carta di credito. In alcuni casi è possibile pagare anche in contanti. In tal caso, i soldi vengono forniti al corriere direttamente al momento della consegna.
Ecommerce e Negozi online
I negozi elettronici non si differenziano molto da quelli tradizionali. Possiedono, in effetti, tutti gli elementi dei comuni negozi: una vetrina (che nel caso degli e-shop mira comunque a mettere in risalto tutti i prodotti venduti), dei prodotti (che devono comunque disporre di tutte le informazioni per facilitare la scelta ai clienti) e anche un’assistenza online per tutti quei clienti che hanno bisogno di consultarsi per i professionisti. Tali negozi, a differenza di quanto accade con la maggior parte dei negozi tradizionali, operano in regime H24. Chiunque lo desideri può compierci gli acquisti in ogni momento della giornata, senza alcun limite.
I prodotti possono essere venduti in formato elettronico o quello tradizionale. I prodotti elettronici sono, per esempio, i videogiochi in formato digitale, le applicazioni per gli smartphone, i programmi per i computer, brani musicali, ebook e così via. Quando si compie l’acquisto, il file con il prodotto acquistato viene scaricato sul dispositivo del cliente oppure inviato sulla posta elettronica dello stesso. Se, invece, si acquista un prodotto fisico, quest’ultimo viene spedito a domicilio del cliente usando i servizi dei corrieri.
Ovviamente, rientrano in questa categoria anche quei “negozi” che vendono cibo: pizzerie, ristoranti con la possibilità di ordinare dei piatti e così via.
A cosa serve il commercio elettronico?
Serve a permette ai clienti interessati di acquistare i servizi o beni in maniera semplice e veloce, senza dover abbandonare il salotto di casa propria. Per giunta, è anche molto uile per trovare ciò che si vuole senza compiere troppi sforzi. Questo sistema di vendita ha diversi vantaggi sia per l’acquirente, che per il venditore.
In particolare, il venditore non dovrà spendere nulla per pagare l’affitto dello spazio e il suo negozio potrà funzionare 24 ore su 24 offrendo la possibilità di realizzare un guadagno continuo.
Per il cliente, invece, c’è la comodità di poter trovare ciò che cerca abbastanza facilmente e non dover andare da nessuna parte. Una volta effettuato il pagamento, non deve far nient’altro che attendere l’arrivo dell’articolo. Questo anche godendo della massima sicurezza: tutte le transizioni sui maggiori e-shop vengono controllate e protette.
Tipologie di business elettronico: B2B, B2C, C2C
Quando si parla del commercio elettronico, spesso ci si confonde pensando che sia orientato unicamente verso i clienti. Non è così. Esistono le tipologie di business elettronico:
- B2B Business To Business: in questo caso le operazioni di compravendita vengono svolte tra un’impresa che si occupa del rivendita al grosso e di vari gruppi più piccoli, come negozi, ristoranti, bar e così via. Ciò che serve in questo caso è avere una collaborazione con la ditta oppure recarsi sul sito web dell’azienda principale ed eseguire l’acquisto all’ingrosso svolgendo un ordine.
- B2C Business To Consumer: si tratta della categoria di commercio elettronico che interessa la compravendita svolta tra i clienti privati e le aziende. Questo è il caso dei normali negozi elettronici, che rivendono al dettaglio i prodotti orientati a una clientela privata.
- C2C Consumer To Consumer: infine spicca anche un’altra tipologia di commercio elettronico, da Cliente a Cliente. In questo caso i negozi elettronici (chiamati Marketplace) fanno semplicemente da intermedio e tutti i dettagli della compravendita vengono decisi dai singoli acquirenti oppure venditori. Tali piattaforme guadagno per lo più sulle percentuali delle varie transizioni che avvengono, piuttosto che sulle vendite proprie.
Commercio elettronico: privacy e sicurezza
Quando si parla del commercio elettronico, spesso e volentieri si pensa che sia poco sicuro e che venga a mancare la privacy. Bisogna dire che inizialmente era davvero così. Le transizioni degli utenti non erano ben protette, cosa che apriva le porte agli hacker e ai vari malintenzionati. Anche la privacy dell’acquisto non veniva protetta in maniera adeguata, tant’è che ci sono state anche diverse cause per via di questo fattore.
Attualmente le cose sono ampiamente cambiate. Tutti i siti che si occupano della vendita online, difatti, devono rispettare delle determinate caratteristiche. Per esempio, le transizioni effettuate sui negozi di vendita elettronica devono essere protette da alcuni sistemi di difesa. In mancanza di questi il negozio non può svolgere la propria attività. Anche per questo aprire un negozio elettronico al giorno d’oggi è più complesso che qualche anno fa, dato che deve rispettare alcuni requisiti.
E per quanto riguarda la privacy? Attualmente i gestori dei negozi online devono riuscire a proteggere in ogni modo possibile l’anonimato dei clienti. Questi devono comunque inserire i propri dati in un cartiglio per eseguire l’acquisto, ma il venditore s’impegna di non usare le informazioni ricevute per nessun motivo se non per scopi legati alla vendita. Per questo facendo un acquisto sul web si può stare sicuri di non correre alcun rischio legato alla privacy.
Marketplace ed e-commerce
Spesso i negozi elettronici (e-commerce) vengono confusi con i marketplace, ma si tratta di due concetti molto differenzi. Difatti, un marketplace è semplicemente un grande spazio digitale che mira a mettere in contatto i clienti e i rivenditori. Un marketplace può ospitare diversi negozi elettronici appartenenti a una vasta gamma di rivenditori, ma non solo. Esso può anche essere un punto di contatto tra vari clienti privati, in cui uno vuole rivendere un bene o servizio e l’altro vuole comprarlo. Per esempio, Amazon è un grandissimo marketplace dedicato alla vendita B2C. Esso ospita un gran ventaglio di rivenditori, che propongono all’attenzione dei potenziali clienti i propri articoli.
L’e-commerce, invece, è un negozio dedicato alla vendita dei prodotti di un solo rivenditore. Per esempio, Unieuro dispone di un proprio sito e-commerce sul quale è possibile acquistare tutti gli articoli venduti. Non vi si possono trovare degli oggetti rivenduti da altre aziende, come invece accade nel caso dei vari marketplace.
Entrambi, però, garantiscono ai clienti il rispetto della sua privacy e la protezione delle transizioni.
Strategie di marketing per ecommerce
Se si vuole avere successo nel commercio elettronico, non si può proprio fare a meno di usare varie strategie dedicate alla vendita. Tra le strategie più usate spiccano:
- l’Upselling: in cui si cerca di condurre il cliente verso l’acquisto di un prodotto a prezzo e qualità più alte rispetto a quello che voleva comprare;
- il Cross Selling: una strategia che mira a offrire al cliente dei prodotti simili a quelli che cerca. In questo caso i prodotti visualizzati non sostituiscono in alcun modo quello principale, ma sono complementari allo stesso. Per esempio, se si cerca uno smartphone, il Cross Selling prevede di offrire al cliente anche la custodia per lo stesso;
- Add-on-selling: una strategia che mira a offrire al cliente degli oggetti indispensabili all’acquisto principale. Quindi, se viene acquistato un oggetto X che non può funzionare senza un articolo Y, il venditore cerca di offrire al cliente anche l’oggetto Y;
- il Bundle: semplicemente la vendita in blocco di vari oggetti in una sola soluzione.