Il Decreto Rilancio, studiato dal Governo per rilanciare la produttività dopo la crisi economica innescata dall’epidemia di Covid-19, prevede misure specifiche per rafforzare il patrimonio delle piccole e medie imprese italiane.

Il piano di provvedimenti dispone fondi e agevolazioni fiscali alle imprese, essenzialmente sulla base del loro fatturato e delle perdite subite nel 2020. Le misure previste dal Decreto Rilancio per il rafforzamento patrimoniale delle PMI sono due: Il credito d’imposta e Il fondo “Patrimonio PMI”

Il credito d’imposta

All’articolo 26, rispettivamente comma 4 e 8, del Decreto Rilancio è previsto un credito d’imposta a beneficio di investitori privati e società.

Il credito d’imposta a favore degli investitori è pari al 20% dei conferimenti fino a 2 milioni di euro verso una o più società di capitali, con sede legale in Italia. Il credito d’imposta sulle perdite spetta solo a quelle società che nel 2019 hanno registrato dei ricavi tra i 5 e i 50 milioni di euro e nei mesi di marzo e aprile 2020 hanno subito un calo del fatturato non inferiore al 33%, rispetto al fatturato di marzo e aprile 2019. Una condizione preliminare per la concessione del credito è che l’incremento del capitale deve essere effettuato entro e non oltre il 30 giugno 2021 (proroga prevista dalla Legge di Bilancio 2021). 

Al comma 8 dell’articolo 26 del DR è previsto un ulteriore credito d’imposta per le società pari al 50% delle perdite subite eccedenti il 10% del patrimonio netto, fino a concorrenza del 50% (e non più 30%) per gli aumenti di capitale eseguiti entro giugno 2021. Le società richiedenti devono possedere, al momento della presentazione dell’istanza, condizioni di virtuosità come la regolarità fiscale e contributiva, imprescindibile all’assegnazione del credito. 

Altre condizioni necessarie per l’acquisizione del credito d’imposta sono:

• il divieto di distribuzione delle riserve fino al 1° gennaio 2024 per le società che hanno registrato un aumento di capitale entro il 31 dicembre 2020. Lo stesso divieto è prorogato di un anno, e cioè fino al 1° gennaio 2025, per le società che hanno registrato un aumento di capitale nei primi sei mesi del 2021 e che quindi hanno presentato istanza dopo il 31 dicembre 2020, grazie alla proroga introdotta dalla Legge di Bilancio 2021; 

le istanze per la richiesta del credito d’imposta vanno presentate all’Agenzia delle Entrate, la quale entro 30 giorni provvederà a comunicare l’esito dell’istanza e l’effettivo importo spettante al richiedente. 

La spesa autorizzata dallo Stato per i crediti d’imposta è di 2 miliardi di euro per l’anno 2021.  

Fondo Patrimonio PMI 

L’altra misura per il rafforzamento patrimoniale delle PMI è la creazione di un Fondo Patrimonio PMI, di cui l’articolo 26, comma 12, del Decreto Rilancio ne chiarisce la natura, i termini e le condizioni per accedervi. 

Il Fondo Patrimonio PMI è un fondo di 4 miliardi di euro che lo Stato ha stanziato per sottoscrivere prestiti e investimenti a lungo termine, a sostegno dei progetti di piccole e medie imprese con un fatturato annuo tra i 10 e i 50 milioni di euro e meno di 250 dipendenti. 

Le imprese che vogliono avere accesso al prestito dal fondo Patrimonio devono effettuare un aumento di capitale di 250.000 euro entro il primo semestre del 2021, devono aver registrato tra marzo e aprile 2020 un calo dei ricavi non inferiore al 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e devono avere sede legale in Italia. Sono escluse a priori società bancarie, finanziarie e assicurative. 

Come funziona il finanziamento? Lo stato sottoscrive un debito subordinato emesso dall’impresa pari al minore tra 3 volte l’aumento del capitale oppure il 12,5% dei ricavi dell’anno 2019. Parliamo ovviamente di un prestito a tasso agevolato. 

Sono sicuramente favoriti gli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la sostenibilità ambientale da parte delle imprese. 

Un’ulteriore condizione necessaria per accedere al fondo è l’interruzione di distribuzione delle risorse e di acquisto di azioni su capitale da parte delle imprese.

Il fondo Patrimonio PMI è gestito da Invitalia, a cui le imprese beneficiarie del prestito dovranno obbligatoriamente fornire, a scadenza periodica, una rendicontazione di controllo. 

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